martedì 30 agosto 2011

Available VS disposable


For doll lovers or foot fetishists: clean up your ears graciously with this Japanese doll's pointy feet. The naked and sexy dolls, dating back to the 70s, come in a couple like our ears. However, what impresses me most of all here, is the change in our habits and in the concept of hygiene: we are comparing an artistic and always available vintage earpick for repeated use VS our disposable contemporary cotton fioc. This available VS disposable issue recalls me the precious toothpick pendant noticed in an Renaissance painting by Lorenzo Lotto (portrait of Lucina Brembati). Such personal accessories were as rare as jewels, an excuse for showing-off and a sign of exquisite politeness and savoir-vivre.


Per amanti delle bambole e feticisti del piede: pulitevi le orecchie graziosamente con i piedini appuntiti di qsta bambola giapponese. Le bamboline nude e sexy, databili agli anni ’70, sono una coppia come le nostre orecchie. Ciò che qui più mi impressiona è però il cambiamento nelle ns abitudini e nel concetto di igiene: stiamo confrontando un artistico nettaorecchie vintage, disponibile per utilizzi ripetuti VS il nostro cotton fioc contemporaneo usa-e-getta. Qsta faccenda del disponibile VS usa-e-getta mi ha ricordato il ciondolo stuzzicadenti visto in un dipinto rinascimentale, di Lorenzo Lotto (ritratto di Lucina Brembati). Accessori personali come qllo erano rari come gioielli, pretesto di ostentazione e segno di squisita educazione e savoir-vivre.

Thx Julie and Alexander for this curious item/info!

domenica 28 agosto 2011

b-sided, multifaceted B.

Barbie’s new spot, featuring a red carpet scene and intended to emphasizing the “cool factor” ot the doll, is an actual epitome of all expected celebrity life ingredients. Including an obvious “B-side” walk (Pippa factor). I’m therefore waiting for the humorous and playful development of the message after reading how Jenny Watson, Senior Marketing Manager at Mattel, explains: “This campaign was designed to communicate Barbie’s appeal and popularity to girls and mums in a new way. The Barbie brand is fashionable and credible but also humorous and playful. The new campaign brings to life all elements of the brand to remind people of Barbie’s status as a fashion icon.” I’d like to see some other status anyway. BTW, in the creative team a proud bit of Italy, with Magia2000’s Mario Paglino styling the doll for the shooting. Let’s wait and see.


Il nuovo spot di Barbie, che rappresenta una scena da tappeto rosso ed è inteso ad enfatizzare il “cool factor” della doll, è una reale epitome di tutti gli ingredienti topici della vita di una celebrità, inclusa un’ovvia camminata a favore di “lato b” (fattore Pippa). Attendo pertanto gli sviluppi spiritosi e giocosi del messaggio dopo aver letto la dichiarazione di Jenny Watson, Senior Marketing Manager Mattel: “Qsta campagna è stata progettata per comunicare alle bambine e alle mamme l’attrattività di Barbie e la sua popolarità in un modo nuovo. Il marchio Barbie è chic e credibile, ma anche spiritoso e giocoso. La nuova campagna dà vita a tutti gli elementi del marchio per ricordare al pubblico che Barbie ha lo status di icona della moda.” Io cmq vorrei vedere anche altri status. Si segnala che nel team creativo c’è un orgoglioso pezzettino di Italia, con Mario Paglino di Magia2000 come stylist della bambola per le riprese. Aspettiamo, vedremo.

venerdì 26 agosto 2011

Vacuum at hand


Doll arms and doll hands, yes. But not healthy and rosy, just dusty and empty, somehow vacuum treated without being cleaned; they look like gloves or body parts, alluding to stacks of corpses?
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Braccia di bambole e mani di bambole, sì. Ma non sane e rosee, solo polverose e vuote, come messe sottovuoto, ma senza essere state pulite. Sembrano guanti o parti di corpi, con allusione a mucchi di corpi?

ph flickr/delainey

mercoledì 24 agosto 2011

Multiplied diva


I’m not even sure, but I tend to say these are dolls – Barbies, in case - displayed in a kinda colourful mise en abîme, which is multiplying the same pose in chromatic variations. Serial divas? How can you be a diva if you are serial? This image by Dietmar Spolert seems to genially capture such ambiguity.
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Non ne sono nemmeno sicura, ma propendo per dire che siano bambole – delle Barbie, nel caso – esposte in una specie di mise en abîme, che moltiplica la stessa posa in variazioni cromatiche. Dive seriali? Come puoi essere una diva se sei seriale? Qst’immagine di Dietmar Spolert sembra catturare con genio tale ambiguità.

ph courtesy of Dietmar Spolert

domenica 21 agosto 2011

Waiting for MeringONE 08


An amazing doll pyramid. Dolls like creamy profiteroles. Dolls looking a bit gelatinous. Dolls with something old-fashioned and something else hyper-cyber-futuristic. Dolls in a frozen choreographic pose, maybe reusable as a memorable centerpiece. Ask the author whether they are Barbies or not, or be carelessly directly inspired.
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Una sbalorditiva piramide di bambole. Bambole come cremosi profiteroles. Bambole dall’aria un po’ gelatinosa. Bambole con qualcosa di vecchio stampo e qualcos’altro di iper-cyper-futuristico. Bambole in una posa coreografica congelata, magari riusabile come un centrotavola da ricordare. Chiedete all’autrice se sono Barbie o no, o non curatevene e traete ispirazione direttamente.

Jackie Sleper
Dear Barbie
Mixed media/materiali misti
cm 32 x 20 x 20
2006

sabato 20 agosto 2011

Persisting Princesses


Cinderella, Aurora, Pocahontas, Belle, Tiana… We know them from Disney movies and even before (for some of them, at least) from the most famous fairytales. We played with them as dolls**. We now meet them on imaginary Vogue covers thru Dante Tyler’s artwork. Interesting - why? Because the princess myth is persisting. Because a fictional character or a toy or a fashion icon or an instant celebrity share many mechanisms of image building, visual and gesture and attitude communication.

** the sentence is generic and a bit rhetorical, as I’m not so interested in princesses nor did I play with such dolls, anyway...


Cenerentola, Aurora, Pocahontas, Bella, Tiana… le conosciamo dai filmoni Disney e anche da prima (alcune di loro, almeno) dalle favole più famose. Ci abbiamo giocato, con loro come bambole**. Le incontriamo ora su immaginarie copertine di Vogue tramite l’opera grafica di Dante Tyler. Interessante – perché? Perché il mito della principessa è persistente. Perché un personaggio di fantasia o un giocattolo o un’icona della moda o una celebrity istantanea hanno in comune molti meccanismi di costruzione dell’immagine, di comunicazione visiva, gestuale e di atteggiamento.

** la frase è generica e un po’ retorica, io veramente non amerei il genere principessa né ci ho giocato, ma tant’è...

giovedì 18 agosto 2011

Kaleidoscope Barbie


Well, this is not Barbie, but it’s in bona fide that the author of this pic tagged so – “…, kaleidoscope, Barbie”. This is how a fly would see the doll, in his opinion. Actually, the kaleidoscope effect is one of the various visual trends you find on flickr. Very 70s.
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Beh, Barbie non lo è. Ma è in buona fede che l’autore dell’immagine ha taggato proprio così– “…, kaleidoscope, Barbie”. Qst’immagine è come secondo lui una mosca vedrebbe la bambola. In realtà, l’effetto caleidoscopio è uno delle varie tendenze visuali che si trovano su flickr. Molto anni 70.

ph flickr/ Ben Haldenby

mercoledì 17 agosto 2011

Even tousled, a true lady


This is a #3 Barbie doll. A wonderful sample of blonde #3 Barbie doll, perfect in her paleness, colourwise enhanced I don't know. No, she’s not having a bad hair day. She probably came out of some box or parcel just like this. But a true lady doesn’t care. “Never complain, never explain.”
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Qsta è una Barbie #3. Un meraviglioso esempio di Barbie #3 bionda, perfetta nel suo pallore, ritoccata non so. No, non ha avuto una giornata no per i capelli. Probabilmente è uscita così da qlche scatola o pacco postale. Ma una vera signora non ci fa caso. “Mai reclamare, mai spiegare.”

(C) All rights reserved by La Dee Dolly (flickr)

domenica 14 agosto 2011

Waiting for MeringONE 07


Irina Polin. I don’t remember where/doing what her works popped into my screen; therefore, I saved with name some of them, seduced by the playful use of things, with the impression it was not intentionally dollcultural. These old-fashioned dolls dressed, or I should say almost dipped in pastel colours mouliné yarn - the silky one you use for embroidering –, are exquisitely meringalike.
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Irina Polin. Non ricordo dove/facendo cosa i suoi lavori mi sono apparsi sullo schermo; così qlcuno l’ho salvato con nome, sedutta dall’uso giocoso degli oggetti, con l’impressione che fosse non intenzionalmente dollculturale. Qste bamboline un po’ all’antica vestite, o dovrei meglio dire pucciate nel filo mouliné color pastello – qllo setoso che si usa per ricamare-, sono squisitamente meringose.

venerdì 12 agosto 2011

Waiting for MeringONE 06


You don't need to read Cyrillic characters to appreciate the fractal geometry and the fine folding of this creation by frozenhouse on a Syb doll. It's a way of being meringue a bit more Eastern, and lavish as well. Taking inspiration...
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Non occorre saper leggere i caratteri cirillici per apprezzare la geometria frattale e le finissime piegoline di qsta creazione di frozenhouse su una Syb. E' qsto un modo di essere meringa un po' più dell'Est, e parimenti sontuoso. Ispirazioni in corso...

creation name: Stealth

mercoledì 10 agosto 2011

Waiting for MeringONE 05


A gothic meringue? I think something more. There’s a blend of gloomy and fashionable in this outfit and OOAK hand-made BJD by a Lithuanian artist named Dorote aka Tireless Artist. Most of all, I was impressed by the headpiece which is fiery and chilling at the same time, very graphical and probably inspired from some literary or visionary hell. A super-headpiece might by paradox make the meringuish essence of your doll in the MeringONE contest (rules and regolations at page bottom).

Check Dorote’s BJD tutorials
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Una Meringa gotica? Qualcosa di più, penso. C’è un misto di cupo e di fashionable in qsto insieme e in qsta BJD OOAK fatta a mano da un’artista lituana chiamata Dorote aka Tireless Artist. L’acconciatura, o headpiece se preferite, mi ha colpita: di fuoco e di gelo al tempo stesso, molto grafica e probabilmente ispirata a qlche inferno letterario o visionario. Un super-headpiece del genere potrebbe paradossalmente essere l’essenza meringàtica della vs doll nel contest MeringONE (regolamento a fondo pagina).

V. i tutorial di Dorote sulle BJD

ph flickr/tireless artist
+ > her website

domenica 7 agosto 2011

Frida, Fridita


It’s another pole of the too crowded celebrity doll mania: the beyond-fashion-beyond-doll figurine, like this mini Frida Kahlo, pinned with name Fridita on pinterest, incredibly accessorized with a Frida-headed white dove. Despite/thanks to her bold face her eyebrows and personality, this is not the first or last time Frida is touching the world of dolls. See by comparison this Fridalike virtual retouch by Emma Gilardi on her own enchanted doll.


È un altro polo della troppo affollata mania per le celebrity dolls: la figurina oltre-fashion-oltre-doll, tipo qsta mini Frida Kahlo, virtualmente spillata col nome Fridita su pinterest, incredibilmente accessoriata con una colomba bianca con testa-ritratto di Frida. E nonostante/grazie al volto marcato, le sopracciglia e la sua personalità, non è la né l’ultima prima volta che Frida tange il mondo delle bambole. Si veda per confronto il fotoritocco in stile fridesco fatto da Emma Gilardi sulla sua personale enchanted doll.

+ > Frida doll by Chan Park being commented soon

sabato 6 agosto 2011

Perk Pioneers


Are you in Milan? Go to Triennale, visit the exhibition China New Design (free entrance in August) and meet these small dolls…figurines called Perk Pioneers. Created by the Shanghai designer duo PERK for adFunture, they are kinda assorted small atheletes. You couldn’t guess their gender, as they appear so childish and imperturbable. They remind me a contemporary and peaceful resin rivisitation of Xi’an terracotta warriors or also the playmobil characters, due to the very similar articulations. But it’s so clear they’re designer toys. Originally seen as a life-size sculptures, Perk Pioneers are actually 8-9cm tall each. I’m trying to find and have a series sent to my place. Not easy.



Siete a Milano? Andate allora in Triennale, visitate la mostra China New Design (ingresso libero tutto agosto) e fate la conoscenza con qste bambol…figurine chiamate Perk Pioneers. Create dal duo di designer PERK di Shanghai per adFunture, sono una specie di piccoli atleti assortiti. Non si capisce se maschi o femmine, visto che appaiono così infantili e imperturbabili. Mi ricordano una rivisitazione in resina, contemporanea e pacifica, dei guerrieri di terracotta di Xi’an, o anche i playmobil, per l’articolazione molto simile. Ma sono molto più evidentemente designer toys. In origine immaginati come sculture a grandezza naturale, i Perk Pioneers sono in realtà alti 8-9cm ciascuno. Sto cercando di trovare e farmi spedire una serie. Mica facile.

giovedì 4 agosto 2011

Skull dolls



Brrrrr. Dolls with lovely bones – animal skulls to be exact. Esther Verschoor aka Van Essie’s very own OOAK creations are an unusual combination of sculpted resin bodies and real small animals skulls in a goth-victorian style. Such bones, the artist declares “are bought from a legal taxidermist who guarentees that these skulls are from animals who died of age, illness, or traffic accidents and not from animals killed for their fur, meat, bones, or lab experiments”. She calls her works “art dolls” and indeed they are doll-scaled and accessorized like dolls, but still I think they are something different and somehow disquieting: sort of idols, invented divinities, small ghosts, lovely companions, fashionable memento mori. Forgetting other all-resin, animal-headed dolls existing, I look at these with mixed feelings. Can’t forget the presence of thànatos.
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Brrrrr. Bambole con amabili resti – teschi animali, per l’esattezza. Le creazioni OOAK di Esther Verschoor alias Van Essie sono un’inusuale combinazione di corpi in resina modellata e veri teschi di animaletti in uno stile gotico-vittoriano. Tali ossa, l’artista dichiara “vengono acquistate da un imbalsamatore legale che garantisce che questi teschi provengono da animali morti di vecchiaia, per malattia, in incidenti stradali e non da animali uccisi per la loro pelliccia, carne, ossa, o per esperimenti di laboratorio”. Lei chiama dunque i suoi lavori “bambole artistiche” e veramente qste sono in scala bambolare e accessoriate come bambole, ma continuo a pensare che siano qlcosa di differente e in qualche modo inquietante: ua sorta di idoletti, divinità inventate, piccoli fantasmi, amabili compagni, memento mori con un fascino. Dimenticando altre bambole esistenti con testa di animale, ma tutte in resina, guardo a qste con un misto di sentimenti. Non riesco a dimenticare la presenza di thànatos.


(thx Stefania, Emma!)

mercoledì 3 agosto 2011

A doll’s skeleton


This is somehow a very educational “How is it done?” for doll collectors, speaking neither about plastic bones or rubber bands. Under a smooth contemporary doll body, there must be something else. Please look at the pic: this highly designed “inner body” is what makes a BJD so poseable - and so expensive. And how would you define the hidden structure of a an articulated doll, engineering and guaranteeing the maximum of agility? Skeleton? OK, we tend to humanize everything, but I don’t see smart synonyms. As I’m very interested in reflecting on the body of the dolls in this period, this post must be seen in a wider reflexion framework.


Questo è una specie di “Come fanno?” molto educativo per doll collectors, che non parla né di ossa in plastica né di elastici di gomma. Sotto un levigato corpo di bambola contemporanea, dev’esserci qualcos’altro. Prego, guardate la foto: questo “corpo interno” di gran design è ciò che rende una BJD così posabile – e pure così cara. E come definireste la struttura nascosta di una bambola articolata, capace di ingegnerizzare e di garantire il massimo di agilità? Scheletro? OK, tendiamo ad umanizzare tutto, ma non vedo sinonimi astuti. E siccome sono molto interessata al corpo delle bambole in qsto periodo, qsto post va visto in una cornice di riflessioni più ampia.

ph flickr/mitsuki-chan
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