lunedì 29 novembre 2010

Bly-Tea (METAMORFOSI contest)


TOO COOL! pls find in the link below dozens of pics from METAMORFOSI, yesterday's dollcultural event in Calenzano created by Doll Collectors' Club Italia and crowded with a lot of creative, curious collector friends!The pic you see is an example of the contest concept: transforming a doll into an object and/or viceversa, i.e. here a Blythe head as Charlye & Teddy's tea-cup.
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PREGO, PREGO: nel link qui sotto un sacco di foto da METAMORFOSI, evento dollculturale di ieri a Calenzano (FI), created by Doll Collectors' Club Italia e pieno di amici collezionisti creativi e curiosi! L'immagine fa da esempio di ciò che chiedeva il contest: trasformare una bambola in oggetto e/o viceversa - qui una testa di Blythe come tazza da té, di Charlye & Teddy.

reportage by topocri

giovedì 25 novembre 2010

Doll News #58 cover preview!


Here it is! Featuring a close-up of Neige, a stunning OOAK doll by... you'll know just reading! All DCCI members will get Doll News #58 next Sunday in Calenzano, during the DCCI National Convention and the event METAMORFOSI. Other club members will receive it in their mailbox at home. Everybody will download it for free in a few days, too. Stay tuned!
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Eccola. Con un primo piano di Neige, speciale OOAK di... lo scoprirete solo leggendo! Tutti i soci DCCI avranno la loro Doll News #58 domenica prox a Calenzano, duranta la DCCI National Convention e l'evento METAMORFOSI. Gli altri soci la riceveranno a casa. Cmq tutti potrete scaricare gratis la News tra pochi giorni. Rimaniamo in contatto!

mercoledì 24 novembre 2010

Say NINGYŌ, you’ll evoke dolls


Evocative, impressive, introspective. NINGYŌ is the first act of a thematic exhibition in Turin, and it’s all about traditional Japanese dolls. This is the occasion for you to be face-to-face with those imperturbable, fine dolls – something among toy, statuette, porte-bonheur, souvenir, idol, inheritance. They preceed all current Asian cult BJDs and fashion dolls like Momoko; such contemporary dolls, so much sought after by collectors, owe to these originals their feeling of mystery and kindness, their formal perfection as well.

NINGYŌ – Bambole dal Giappone (i.e. “Dolls from Japan) features unique dolls. You’ll meet - and learn about - NŌ NINGYŌ recalling theatre actors; KOKESHI simple wooden cylindrical gift-dolls; KIMEKOMI, dressed and painted often holding tiny toys; HAKATA - dolls or statuettes?; GOSHŌ, merry and rounded, and ISHŌ, ultradetailed, hieratic and fashionable costume dolls; HINA NINGYŌ, the ritual dolls protagonists of HINA MATSURI – girls’ DAY.

3 suggestions for the visitor: 1) pls view the video showing the making of a doll. You’ll understand the essence of a NINGYŌ (“NING” = man and “GYŌ” = “shape” in Japanese). I was astonished when seeing how eyes are carved our from the doll’s blank face.
2) Once you have toured the exhibition, tour it again to capture more beauty in more detail, including the beauty of the noble palace Barolo of the very Turin, hosting the exhibition
3) Browse and buy the catalog. It’s a wonderful edition by cultural association Yoshin Ryu, inventor and designer of this event: you’ll enjoy fantastic pics and an enriching, deep, bilingual ITA/ENG text.

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Evocativa, impressionante, introspettiva. NINGYŌ è il primo atto di una mostra tematica a Torino, tutta dedicata alle bambole giapponesi della tradizione. È l’occasione per trovarsi di fronte ad imperturbabili finissime bambole – oggetti la cui natura comprende giocattolo, statuina, portafortuna, souvenir, idolo, eredità. Queste precedono tutte le attuali asiatiche di culto come le BJD o fashion dolls tipo Momoko; tali bambole contemporanee, così ricercate dai collezionisti, devono a qste bambole originali il loro senso di mistero e di gentilezza, e altresì la loro perfezione formale.

NINGYŌ – Bambole dal Giappone, presenta bambole uniche. Si può dunque vedere da vicino e conoscere le NŌ NINGYŌ, che riprendono gli attori del teatro; le KOKESHI, semplici bambole-dono cilindriche di legno; le KIMEKOMI, vestite e dipinte, spesso con in mano mini giocattoli; le HAKATA – bambole o statuette?; le GOSHO, allegre e tondeggianti e le ISHŌ, ultradettagliate, ieratiche e affascinanti bambole in costume; le HINA NINGYŌ, protagoniste rituali di HINA MATSURI – la Festa delle Bambine.

3 suggerimenti per il visitatore:
1) Guardare il video iniziale che mostra come si fa una bambola, per capire l’essenza di una NINGYŌ (“NING” = “uomo” e “GYŌ” = “forma” in giapponese). Io sono rimasta basita vedendo intagliare gli occhi dalla faccia bianca.
2) Una volta fatto il giro della mostra, rifarlo – per catturare più bellezza in maggiore dettaglio, compresa qlla del nobile palazzo Barolo dell’autentica Torino, sede della mostra
3) Sfogliare e comprare il catalogo. È un’edizione stupenda curata da Yoshin Ryu, realtà culturale che ha progettato l’evento: fantastiche immagini e testi colti, ricchi e bilingui in italiano e in inglese.


STAY TUNED! Next year’s event will be about mechanical, contemporary and future Japanese dolls * NB! L’evento del prox anno avrà per oggetto le bambole giapponesi meccaniche, contemporanee e del futuro.

domenica 21 novembre 2010

BJ…Degrees of separation


Despite the fact I’m not very much in BJDs (= ball-jointed dolls), I like to share with you this case, drawn to my attention by one of my most propositive blog-readers (thx, Julie!): Rozen Maiden, a manga where protagonists are BJDs and some humans, in a very Japanese plot featuring Jun, an hikikomori boy (= self-segregated person), his sister Nori and their adventures, bringing Jun back to a normal life again. Dolls usually derive from fantasy characters or human celebrities. Here the BJD manga have instead generated themselves as collectible BJDs - lots of. In a “degrees of separation” framework, very close is then the relationship among the doll as a character in the narrative series, the doll as a collectible item in real life, the creators of both, and the collectors’ community who’s probably manga and doll addicted.
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Anche se non mi occupo molto di BJD (ball-jointed dolls, le bambole articolate con giunti sferici), vorrei condividere con voi qsto caso, segnalatomi da una delle più propositive lettrici del presente blog (grazie, Julie!): Rozen Maiden, un manga che ha per protagoniste delle bambole BJD e alcuni umani, in una trama molto jap che vede Jun, un ragazzo hikikomori (auto-segregato in casa), sua sorella Nori e le loro avventure, che riporteranno Jun ad una vita normale. Di solito le bambole derivano da personaggi di fantasia o da celebrità in carne ed ossa. Qui invece le bambole BJD del manga hanno generato se stesse come bambole da collezione – tante, di tanti tipi. Volendo dunque parlare di “gradi di separazione”, molto stretta è la relazione che intercorre tra la bambola come personaggio della serie narrativa, la bambola come oggetto da collezione nella vita reale, i creatori di entrambe, e la community dei collezionisti probabilmente fanatici sia di manga che di bambole.

sabato 20 novembre 2010

The ma(r)k(et)ing of the artist


“He’s (kinda) doll” would I say when observing this promo pic from nickis portfolio, maybe contrasting the famous “He’s a doll” claim on Ken doll’s original box. Nickis is an emerging singer, also much in the OOAK dolls’ world. So here he is, into and with dolls and music and related aesthetic codes. In this making of his persona, I guess he wants to be sthg one-of-a-kind.
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“È tipo un bambolo” vien da dire osservando qsta immagine promozionale dal portfolio di nickis, e viene in mente per contrasto il famoso “He’s a doll” (= “è una bambola”) sulla scatola originale di Ken. Nickis è un cantante emergente molto versato anche nel mondo delle bambole OOAK. Così eccolo immerso e in compagnia delle bambole e della musica, coi relativi codici estetici. In qsta costruzione del suo personaggio vuol essere, diciamo, qlcuno di unico-nel-suo-genere.

venerdì 19 novembre 2010

Perfect parodies


Beyond being a visual artist, a top-OOAKer and a MOD specialist, Mauro Marchetti aka meandmydolls has an unmistakable spirit in subverting and swapping doll scales, personas and outfits. It takes an uncommon culture, plus irony and humour to do so. The result is unique. Please enjoy this Tutti doll with her small alien friend, perfectly parodying the vintage astronaut Barbie – and we mean 1965 Miss Astronaut, not this year’s repro (not shown here, it's too much everywhere).

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Oltre ad essere un visual artist, un OOAKer e uno specialista dell’epoca MOD, Mauro Marchetti alias meandmydolls ha uno spirito inconfondibile nel sovvertire e scambiare le scale delle bambole, i personaggi, i vestiti. Ci vuole una cultura non comune, più ironia e humour per farlo. Il risultato è unico. Godetevi questa Tutti con piccolo amico alieno, perfetta parodia di Barbie astronauta – Miss Astronaut del 1965, non la repro di qst’anno (che è già dappertutto).

martedì 16 novembre 2010

Suitable scales


S, M, L, or better a downscale to XS, S, M? Sizes don’t count here. These wonderful 50/60s-flavoured images by Shillmans on flickr (pls view his album) capture the multidimensional elegance of vintage dolls, regardless if fake or clones or rétro. No one of these is bigger than 1:6 scale, and yet their composed allure and look can teach something to the contemporary real girls: being polite, being assertive.
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S, M, L, o meglio magari scalare a XS, S, M? Non contano le taglie, qui. Qste stupende immagini dall’aria anni 50/60 create da Shillmans su flickr (guardate il suo album) colgono l’eleganza multidimensionale delle bambole vintage, senza badare che siano false o cloni o rétro. Nessuna di esse supera la scala 1:6, eppure il loro portamento e il look composto possono insegnare qlcosa alle ragazze reali contemporanee: essere educate, essere assertive.

Concept, styling, ph: Elwood Gibsons aka Shillmans

thx, Susanna!

domenica 14 novembre 2010

Pop on the pins


“Straight to hell” by Antonio Marciano, exhibiting at limitednoartgallery here in Milan. This is what and where, and the pic here above is an example. Why here on this blog, will be rapidly explained: because the artist creates pop icons with those toy-pins or toy-nails, the colorful ones. And aren’t these tiny pins kinda plastic pixels? And playing with toys designing beauties and bodies, isn’t it also dollculturally pertinent? IMHO, it is.
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“Straight to hell” di Antonio Marciano, in mostra da limitednoartgallery qui a Milan. Questo riguarda il cosa e il dove, e l’immagine qui sopra esemplifica. Ma perché proprio su qsto blog, lo si spiega rapidamente: perché l’artista crea icone pop con quei chiodini-giocattolo, qlli colorati. E non sono qsti chiodini come una specie di pixel di plastica? E giocare coi giocattoli disegnando bellezze e corpi, non è forse pertinente da un punto di vista dollculturale? Io direi che lo è.

giovedì 11 novembre 2010

Twilight surprise


Gender-bender Edward and Jacob from a private and customized version of the notorious saga by a Mexican collector on flickr. Oh, yes. The territory of doll collecting, and a fortiori (= even more so) its subregion of doll photo-shooting, features and requires a certain amount of humour, irony, and anatomy basics... to cope with pop surprises like this.
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Edward e Jacob in versione sessualmente ibrida, interpretazione privata della nota saga ad opera di un collezionista messicano su flickr. Eh, sì: il territorio del collezionismo di bambole, e a fortiori (= a maggior ragione) la sua sub-regione del fotografare bambole, presenta e richiede un certo dose di spirito, ironia, nozioni-base di anatomia… per vedersela con sorprese pop come qsta.

ph: Jorge 81 mx

martedì 9 novembre 2010

Floored dolls


Dolls, rags, rugs. This is “Circus”, a limited edition rug by Brazilian design duo Fernando & Humberto Campana. On a green dyed canvas circle, rag dolls form a random 3D-motif. These dolls are hand-made in a Brazilian village in the framework of an ethical project financed by the designers. But you don’t play with these floored dolls, you might feel embraced or lie back among them, instead. Now exhibiting here in Milan at Triennale.


Bambole, stracci, tappeti. Qsto è “Circus”, un tappeto in edizione limitata opera del duo di architetti brasiliani Fernando & Humberto Campana. Su un cerchio di canapa tinto in verde, bambole di pezza formano un motivo casuale a tre dimensioni. Sono bambole fatte a mano in un villaggio brasiliano, nel quadro di un progetto etico finanziato dai designer stessi. Ma non ci si gioca con qste bambole messe al tappeto. Ci si può semmai sentire abbracciati, sdraiarsi in mezzo a loro. Ora in mostra in Triennale qui a Milano.

sabato 6 novembre 2010

A primer?


Teens, adults or children? This poster dating back to 1964 makes a good basis for the debated question of the perceived age of the dolls. How old “is” Skipper? 6, like the candles of one of her famous vintage outfits - or older? As a child then a young girl, my Skipper doll has always been as old as me. Even at 13, and she was still so flat (and I wasn’t). How teen are the Barbie, Midge, Ken and Allan making the borders of this illustration? They really look so childish. Is this childish look more consistent with the initial doll concept on Barbie box “The teenage fashion model”, despite her adult body? Is this poster something to reassure good girls’ parents about the non-sexual nature of the game schemes featuring boys and girls? Or, on the contrary, is it a sort of primer for their future sexual and sentimental relationships?
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Teenagers, adulti o bambini? Qsto poster datato 1964 costituisce una buona base per la dibattuta questione dell’età percepita delle bambole. Quanti anni “ha” Skipper? 6, come le candeline della torta di un suo famoso vestitino vintage – o qualcuno di più? La mia Skipper, da bambina e poi da ragazza, ha sempre avuto la mia età. Anche a 13 anni, benché ancora così piatta (lei, io no). Quanto adolescenti sono i vari Barbie, Midge, Ken e Allan ai bordi di qsta illustrazione? Sembrano così infantili. Qsto aspetto infantile è forse più coerente con il doll concept iniziale della scatola di Barbie, ovvero “The teenage fashion model”, pur con quel corpo da adulta? E qsto poster è per rassicurare i genitori delle brave bambine circa la natura non sessuale delle situazioni di gioco con ragazze e ragazzi? O è, al contrario, una specie di abecedario per le loro future relazioni sessual-sentimentali?

Thx Ross! From diepuppenstubensammlerin’s flickr.

martedì 2 novembre 2010

Facing your face

Face yr double, become “yr” doll. How? Just order a doll head in yr precise lifelike likeness, and build the doll, or action figure you are. There is someone offering this portrait service to you – interestingly, without being a OOAK creator. A reader of this blog suggested me to check ThatsMyFace, a website specializing in facial reconstruction and facial analysis where you can supply yr photo (or the photo of a dear one) and then see it in 3D; change race, age or gender; be beautified or transformed into a caricature; obtain a doll head, a pendant, an ornamental head or else…

Useful or unuseful, I just love the “likeness” theme in its many facets, e.g. when dolls copy celebrities, when celebrities copy dolls, when we swap identities with dolls, when Mr or Mrs Nobody become a doll… in short, the neverending adventure of being a person or a “persona”.


Affronta il tuo doppio, diventa la “tua” bambola. Come? Ordina una testa di bambola a tua precisa immagine e somiglianza e assembla la bambola, o l’action figure che sei. C’è chi ti offre proprio qsto servizio-ritratti – e ql che è più interessante, lo fa senza essere un creatore di OOAK. Una lettrice di qsto blog mi ha suggerito di dare un’occhiata a ThatsMyFace, un sito specializzato in ricostruzioni e analisi facciali, cui si può fornire la propria foto (o la foto di una persona cara) e quindi vederla in versione 3D; e poi cambiare razza, età, sesso; farsi abbellire o caricaturare; ottenere una testa di bambola, un ciondolo, una testa ornamentale o altro…

Utile o inutile che sia, io amo molto il tema della “somiglianza” nelle sue molteplici sfaccettature, come quando le bambole copiano le celebrità, le celebrità copiano le bambole, o quando giochiamo allo scambio d’identità con le bambole o il Sig. o la Sig.ra Nessuno diventano una bambola… insomma, l’interminabile avventura di essere una persona qualunque o un personaggio.

Thx Mary S.!

PS the image is just an image, not a link. * l'immagine è solo un'immagine, non un link
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