mercoledì 29 dicembre 2010

Microsculptures. Microscaled.


… the dolls of the dolls of the dolls of the dolls. At least 4 scale-steps. These works are Willard Wigan’s microsculptures, spotted in a serendipitous moment. Paradox-dolls, characters, resized celebrities (what a lesson to them!) or fantasy creatures (not my genre, but they hunt me) in the eye of a needle, on a diamond, on a pin head, on a razor edge, on a eyelash. You can even get a dolls house for microbic inhabitants. Or you can also get camels in the biblical eye of a needle if you just need to be a little bit polemical.


Le bambole delle bambole delle bambole delle bambole. Almeno 4 livelli di scala. Qste opere sono le microsculture di Willard Wigan, scoperte in un momento di serendipità. Bamboline paradossali, personaggi o celebrità ridimensionate (che lezione per loro!) o creature fantasy (non il mio genere, ma mi perseguitano) nella cruna di un ago, su un diamante, sulla capocchia di uno spillo, sul filo di un rasoio, su una ciglia. C’è anche una dolls house per bambole-microbi. O si può anche avere cammelli nella biblica cruna di un ago se giusto avete voglia di essere un po’ polemici.

martedì 28 dicembre 2010

Dolls and shells


It was 2 yrs ago, and I missed it. Oh, rien de grave. Vogue’s Russian edition celebrated its 10th anniversary in a dollcultural manner: with an auction of 50 OOAK signature matrioshka dolls. So, I’ll leave to you discovering who signed what and who won what. I just underline how often and how closely fashion system and fashion dolls work together to create excitement, to invent new icons, to reflect and reveal what we are (under our own exterior matrioshka shells?) and where we go.


Era 2 anni fa e me lo sono persa. Oh, rien de grave. L’edizione russa di Vogue ha celebrato il suo 10° compleanno in modo dollculturale: con un’asta di 50 matrioske OOAK griffate. Lascio a voi scoprire chi ha firmato cosa e chi ha vinto quale. Mi va solo di sottolineare quanto spesso e quanto vicini fashion system e fashion dolls lavorino insieme per creare emozioni, inventare nuove icone, riflettere e rivelare chi siamo (sotto i ns personali gusci di matrioska?) e dove andiamo.

Thx moviematica

domenica 26 dicembre 2010

Gay (Parisiennes) greetings


It takes taste and time and various attempts before a nice idea becomes an interesting photo. Gathering 6 “Gay Parisienne” repro Barbies dressed in the original polka-dotted deep blue, plus lilac and red (homemade variations?); shooting them barefoot (the dolls) and freezing in a snowy outdoor scene; finding those blue reflections in the image is a lot of fun, and a good specimen of the “dollgreeting card genre”!
*
Ci vuole gusto, e vi vogliono tempo e vari tentativi prima che un’idea carina diventi una foto interessante. Riunire 6 Barbie repro “Gay Parisienne” nell’originale abitino blu a pois, più rosso e lilla (varianti fatte in casa?); fotografarle a piedi nudi (le bambole) e al gelo in un esterno innevato; trovare quei riflessi blu nell’immagine… è un bel divertimento e un bell’esempio del genere letterario “biglietti d’auguri dollculturali”!

Ph Rosedevenise on flickr

mercoledì 22 dicembre 2010

Playing with Greetings




I'll add here in these days the most dollcultural greeting cards I'm receiving. Some of them are intentionally doll-and-toys-related as from doll collectors, some others unintentionally pertinent, and it's surprising. As it's the case of the white Xmas tree-dollhouse from and by Molteni & Motta.


Aggiungerò qui in qsti gg gli auguri più dollculturali che ricevo. Alcuni sono intenzionalmente collegati a bambole e giochi, provenendo da doll collectors; altri sono pertinenti senza averne l'intenzione, ed è sorprendente. Com'è il caso dell'albero di Natale bianco a casa di bambole da e di Molteni & Motta.

THX Marc*, Charlye e Teddy, Molteni & Motta
and an additional thanks to Huckleberry Jackson

martedì 21 dicembre 2010

Dolls or I-DOLLS?

I-DOLLS, I'd say. And it's not a "just because" answer. It's because my column on fashionblabla, started 2 months ago bears exactly that naming: I-DOLLS features something between dolls and idols - with a touch of irony. Will you click on "the beat of the web"?



I-DOLLS, direi. E la risposta non è "perché sì". E' piuttosto perché si chiama proprio così, da un paio di mesi, la mia rubrica su fashionblabla: una via di mezzo tra bambole e idoli - con un tocco ironico. Cliccherete sul "battito della rete"?

sabato 18 dicembre 2010

Persona et Cerebrum


Persona, impersonal, or person? In front of contemporary Chinese artist Chen Ke’s self-portrait, wearing a mask - would seem a doll mask - I found myself intrigued. Why? Because I get captured by her ambiguous fleeting among a) the maximum of characterization, i.e. being a “persona” (Latin word meaning also “mask”!), b) trying to appear totally impersonal and disguised and to some extent as serial as a doll, or c) at last simply being a person, i.e. an individual with a little life and a little time and a little space at all, and a “cerebrum” - in other words, a brain.
*
Personaggio, impersonale, o persona? Davanti all’autoritratto dell’artista cinese contemporanea Chen Ke, con addosso una maschera – sembrerebbe una maschera da bambola – mi sono trovata intrigata. Il motivo è il suo ambiguo fluttuare tra a) il massimo di caratterizzazione, cioè essere un personaggio (NB però che in latino “persona” significa anche “maschera”!) e b) tentare di apparire totalmente impersonale e mascherata e al limite seriale come può esserlo una bambola, oppure c) essere una persona e basta, cioè un individuo con una sua piccola vita, un suo piccolo tempo, un suo spazietto e un suo “cerebrum” – in altre parole, un cervello.

à propos! (Phaedrus, fables * Fedro, Favole):

Personam tragicam forte vulpes viderat;
quam postquam huc illuc semel atque iterum verterat,
'O quanta species' inquit 'cerebrum non habet.'
Hoc illis dictum est quibus honorem et gloriam
Fortuna tribuit, sensum communem abstulit.

The Fox and the Tragic Mask (trans. C. Smart)
A Fox beheld a Mask- "0 rare
The headpiece, if but brains were there !"
This holds-whene'er the Fates dispense
Pomp, pow'r, and everything but sense.

Una volpe aveva per caso visto una maschera tragica;
ma dopo averla girata e rigirata di qua e di là,
“oh che bella – disse – ma non ha un cervello”.
Qsto è detto per coloro ai quali la sorte ha dato
onore e gloria, ma non ha dato il senso comune.

giovedì 16 dicembre 2010

Shall we doll-dance?


A doll is never tired. Same thing, a robot. Combining the Asian paradigm of a dollyish, smooth beauty and a number of robotic performances on steel legs, Japan's Advanced Industrial Science and Technology created a beautiful dolliful robotiful robotdolldancer prototype named HRP-4C. Just don’t call her “Dancing Doll” if you don’t want to offend Barbie’s vintage outfit bearing the same name. Ages ago, it came with a mini record-player and fake vinyl records.


Una bambola non è mai stanca. Idem un robot. Combinando il paradigma asiatico di una bellezza bambolare e levigata con un buon numero di robotiche performance su gambe d’acciaio, la giapponese Japan's Advanced Industrial Science and Technology ha creato un bellissimo dollissimo robotissimo prototipo bambol-danzante chiamato HRP-4C. Basta non chiamarlo “Dancing Doll” per non offendere l’omonimo vestito vintage di Barbie, venduto col suo mini-giradischi e finti dischi di vinile.


Ph: Yoshikazu Tsuno/AFP/Getty Images

domenica 12 dicembre 2010

3D paper dolls…


… or something alike. “The Angel” by Richard Sweeney is actually one of the 8 site-specific “White Christmas” installations at la Rinascente, Milan. Nor a doll, neither a paper doll. Maybe rather a paper 3D doll-figure. I’m not into angels as icons or obsession and a fortiori I’m not into angel-dolls. But I’m impressed by the enchantment of this work: lightness and purity, elegance and symbolic meaning… all in a poor material.
*
… o qlcosa di simile. “The Angel” di Richard Sweeney è in realtà una delle 8 installazioni appositamente concepite per l’evento “White Christmas” alla Rinascente di Milano. Non una bambola, né una paper doll. Forse, piuttosto, una bambola-figura di carta in tre dimensioni. Io non sono tanto per gli angeli come icona o ossessione e a maggior ragione non sono per le bambole-angelo. Ma sono impressionata dall’incanto di qsto lavoro: leggerezza e purezza, eleganza e significato simbolico… e tutto in un materiale povero.

giovedì 9 dicembre 2010

Sitting bodies


Found the doll-scaled connection between Panton chair anf Him/Her revisitation by Fabio Novembre. It’s Catia Destro’s entry in the recent contest by Doll Collectors’ Club Italia, METAMORFOSI. From closer: where the original Panton is an essential, flat, curved, curvy and self-standing band and Novembre’s interpretation is all about grafting onto it the flawless and erotic mould of the archetypal male/female perfect bodies, Catia takes a headless, painted, sitting Barbie body and transforms it into a chair. To summarize: nude chair, body-insertion or pure body are three ways of sitting. To satiate the doll collector who already can have a design chair for his dolls thanks to Vitra Design Museum or Catia Destro’s articraft, still I only have to investigate if a possible 1:6 Him/Her prototype has ever been made.




Trovata la connection tra la Panton chair e la versione rivisitata della stessa, ovvero Him/Her di Fabio Novembre: è l‘opera di Catia Destro per il recente contest METAMORFOSI di Doll Collectors’ Club Italia. Più da vicino: laddove la Panton originale è come un’essenziale banda – piatta, curvata, sagomata e autoreggente e mentre l’interpretazione di Novembre è incentrata sull’innesto in essa del calco impeccabile ed erotico dei corpi perfetti maschile/femminile, Catia prende invece un corpo di Barbie acefalo, dipinto e seduto e ne fa una sedia. Riassumendo: una nuda sedia, un’inserzione di corpi, un puro corpo sono tre possibilità di seduta. Per gratificare del tutto il doll collector, che già può avere una sedia di design per la sua Barbie tramite Vitra Design Museum o il manufatto di Catia Destro, rimane solo da investigare se un possibile prototipo in scala 1:6 della Him/Her sia mai stato fatto.

domenica 5 dicembre 2010

The pulpy Bambola


Bambola is a doll - a made in Korea doll with an Italian name, yes the common name meaning “doll”. So a bit a redundant concept, but really a fascinating Barbie-sized doll showing a generous curvy shapely body, with unusual pulpy legs, tiny and very arched feet (this may sound somehow fetishist), a retro, coquettish look and a probably versatile personality. Bambola has a peculiar positioning, far away from too trendy too skinny too fashionista dolls. To kindly defuse such a statuary thing, I'm therefore adding a lab pic from the manufacturer’s flickr.


Bambola è una bambola – made in Korea ma con un nome italiano, sì un nome comune trattato come nome proprio. Così sì, il concetto è un po’ ridondante, ma lei è una fascinosa bambolina di taglia Barbie con un corpo generoso curvaceo e tornito, con insolite gambe polposette, e piedini piccolissimi e molto arcuati (il che suona magari un po’ feticista), un look rétro e un po’ cocotte, una personalità a quanto pare versatile. Bambola si posiziona molto lontano dalle bambole troppo trendy troppo secche troppo fashioniste. Perciò per dissacrare benevolmente una tale cosa statuaria, metto qui una foto di laboratorio dal flickr di chi la fabbrica.

sabato 4 dicembre 2010

Bambombrella

This is one of “the making of” pictures, all the other relevant pics are found here. However 1) I wanted the name “Bambombrella” to be indexed, even if it’s an invented name combining Bambola (i.e. doll) + umbrella, be it google or whatever search engine that will crawl these pages. And 2) I wanted to recognize the importance of photo-documenting the creative process; and 3) it’s a way of congratulating with Vito, a collector friend who won the Mauro Agnolini memorial prize, awarded to him last Sunday in Calenzano exactly for his “Bambombrella” entry at the 2010 DCCI contest called METAMORFOSI. Bravo.


Questa è una delle immagini dei “lavori in corso”, tutte le altre si trovano qui. Tuttavia 1) volevo che il nome “Bambombrella” venisse indicizzato, anche se è un nome inventato, da google o da quale che sia il motore di ricerca che analizzerà qste pagine. E poi 2) volevo riconoscere l’importanza del documentare con foto il processo creativo; e 3) è un modo per congratularmi con Vito, amico collector, perché ha vinto il premio alla memoria di Mauro Agnolini, che gli è stato attribuito domenica scorsa a Calenzano proprio per la sua opera “Bambombrella” al contest DCCI 2010 intitolato METAMORFOSI. Bravo.

giovedì 2 dicembre 2010

Paper parenthesis


And now, a bidimensional moment. Found these illustrated paper dolls (I underline illustrated and not simply drawn) in a quite naïf, onirical style - a style more appealing to adults than to children, this is at least what I feel, due to something Blythish (I don't mean a real resemblance, but the mood) and serious and knowing in these little dolls’ eyes. The author has also published a paper doll primer which could well be worth ordering.


Ed ora, un momento bidimensionale. Trovate qste bambole di carta illustrate (ribadisco illustrate, non semplicemente disegnata) in uno stile alquanto naïf, onirico – uno stile più attraente per gli adulti che per i bambini, almeno qsta è la mia sensazione, a causa di quell qualcosa di blythico (e non intendo una reale somiglianza, ma il mood) e serio e consapevole negli occhi di qste bamboline. L’autrice ha anche publicato un ABC delle bambole di carta che potrebbe valer la pena di ordinare.

Thx Azzurra!

mercoledì 1 dicembre 2010

Bid big! Dolls4children



This year again, Doll Collectors’ Club Italia is raising funds for Telefono Azzurro, a non profit organization fighting against child abuse. Dolls4children is a yearly charity operation. Supported by eBay Italia and fueled by these wonderful donations from Angelic Dreamz, meandmydolls aka Mauro Marchetti and Superfrock, we put up for auction 4 valuable dolls, here in the pics by Pamela De Lorenzi and Sara Talamini. Bid big!


Anche qst’anno Doll Collectors’ Club Italia raccoglie fondi a favore di Telefono Azzurro, onlus che combatte contro gli abusi sui bambini. Dolls4children è un’operazione di beneficenza che organizziamo ogni anno. Col supporto di eBay Italia e foraggiati da qste donazioni stupende di Angelic Dreamz, meandmydolls aka Mauro Marchetti e Superfrock, abbiamo messo all’asta 4 bambole di valore, qui nelle foto scattate da Pamela De Lorenzi e Sara Talamini. “Biddate” alla grande!

Links:
Sybarite fashion doll

OOAK #1 in Pink Evening Splendor

JAMIEshow Paris male doll

JAMIEshow Mayumi dressed fashion doll + one outfit
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