sabato 31 luglio 2010

Nurses at work


Horror scene or idyllic moment? This nursery is kinda diorama in Paris Museum of Medicine. It recalls me some archival pics of similar scenes, don’t know if taken at an hospital, a crèche, a nursery. The various examples look crowded, pretentiously tidy, hopefully disciplined, and in my very imagination sometimes buzzy er no, noisy at the same time. Babies look like clones. Nurses too. And there is like a choreography.



Scena horror o idillico momento? Qsta nursery è una specie di diorama al Museo delle Medicina di Parigi. Mi ricorda delle foto d’archivio di scene simili, non so se fatte in una clinica, in un orfanotrofio o in un nido. I vari esempi danno l’idea di ambiente affollato, pretenziosamente pulito, sperabilmente disciplinato e nella mia immaginazione a volte pieno di brusìo, no anzi di rumore. I bimbi sembrano cloni. Le infermiere anche. E c’è come una coreografia.

Nurses scenes seen in Hulton collection, doll diorama ph monkeyiron on flickr

giovedì 29 luglio 2010

Capillorum imago


If I’d say doll scalp, it would be a scary trophy; if I’d say doll hair, it would be imprecise; if I’d say bangs for a vinyl princess, it would be evocative; so I’d say doll wig drying on a towel don’t-know-to-do-what, and still it would be very plain and down-to-earth. I’m not wanting to split hairs! It’s just all about how you describe things.
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Se dicessi scalpo di bambola, sarebbe un trofeo sinistro; se dicessi capelli di bambola, sarebbe impreciso; se dicessi frangetta per una principessa di vinile, sarebbe evocativo; direi allora parrucca di bambola stesa su un telo ad asciugare chissà per farci cosa, e sarebbe ancora molto semplice e terra-terra. Non mi metto a spaccare il capello in quattro! È solo qstione di come si descrivono le cose.

ph …stormy??? on flickr

lunedì 26 luglio 2010

Sarah or Julia


It could well be the same girl, in a specular way: the pensive distant thoughtful smooth and naked Sarah, portrayed by Erwin Olaf in his “Hotel” series (still exhibited here in Milan, till begin of September) and Mattel’s vintage beautiful serene black doll Julia in her flawless uniform, modeled in the late 60s after the TV character of a nurse.
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Potrebbe benissimo essere la stessa ragazza, in modo speculare: la pensosa distante assorta levigata e nuda Sarah, ritratta da Erwin Olaf nella sua serie “Hotel” (ancora in mostra qui a Milano fino all’inizio di settembre) e la bellissima serena Julia, bambola nera vintage della Mattel nella sua impeccabile uniforme, modellata a fine anni ’60 in base al personaggio televisivo di un’infermiera.

domenica 25 luglio 2010

Sexy bambolotto


Repainted to look real. Chan Park’s work obeys to gay aesthetics with a definitely superior artwork quality. Would you say this guy is an action figure? You would rather say this is an adored slave to love, someone to look after jealously - or the doll-scaled version of a very personal dream, somehow evocative of Pigmalion’s myth! However, in Chan’s words, he’s just a sexy bambolotto (sexy male doll).
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Ridipinto da sembrare reale. I lavori di Chan Park si rifanno all’estetica gay con una qualità artistica decisamente superiore. Si direbbe che qsto tipo è un’action figure? Si direbbe piuttosto che è un adorato schiavo d’amore, qualcuno da curare gelosamente – o la versione in scala bambolare di un sogno molto personale, quasi ad evocare il mito di Pigmalione! Nelle parole di Chan, è soltanto un bambolotto sexy.

sabato 24 luglio 2010

Barbie Bento and…


Bon appétit with Barbie served in a bento box (the typical Japanese lunchbox). This is one of the most innocent and ironical images found in Mariel Shannon’s otherwise sinister, disturbing, gloomy, surprising, capturing, splatter gallery. The fact is, she uses dolls to subvert daily-life scenes, to re-tell fairytales and rhymes, to threedimensionalize museum paintings. Which couldn’t be indifferent to me, as I launched in these yrs creative contests such as “Bambole & Favole” (asking to make a doll inspired by a fairytale) or “Out of the frame” (asking to create a doll from a famous painting).
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Buon appetito con Barbie servita in un bento (la schiscetta dei giapponesi). Qsta è una delle più innocenti e ironiche immagini della gallery di Mariel Shannon, che è per tutto il resto sinistra, disturbante, fosca, sorprendente, catturante, splatter. Di fatto lei usa le bambole per sovvertire scene di vita quotidiana, per ri-raccontare favole e filastrocche, per tridimensionalizzare quadri da museo. Cosa che non poteva essermi indifferente, visto che in qsti anni ho lanciato contest come “Bambole & Favole” (che chiedeva di fare una bambola ispirata da una favola) o “Out of the frame” (che chiedeva di creare una bambola da un dipinto famoso).

Thx Ross!

giovedì 22 luglio 2010

Barbie voyeuse


Barbie voyeurism, in 2 directions: outwards, as Video Girl Barbie is no longer a toy, but a videocam nested in a doll! Free the voyeur in you, pretending you are playing Barbie (grin); inwards, see the same Barbie X-rayed. Isn’t this a little disquieting? Or at least disquieting to me, reminiscent to me of “Ghiaccio blu (i.e. Blue Ice) ”, story of a sort of human anatomy atlas sleeping somewhere online.

Voyeurismo Barbie, nelle due direzioni: verso l’esterno, visto che Video Girl Barbie non è più un giocattolo, ma una videocamera annidata in una bambola! Libera il guardone che è in te fingendo di giocare a Barbie (sorriso sghembo); verso l’interno, guarda la stessa Barbie ai raggi-X. Non è un po’ inquietante? O forse inquietante lo è per me – mi ricorda la storia di “Ghiaccio blu”, una specie di atlante dell’anatomia umana che dorme da qualche parte parte in rete.

Video Girl Barbie commercial >

martedì 20 luglio 2010

alLEGOry


Kinda funny allegory of seduction, the Lego “girl with a pearl earring” makes a wonderful addition to the homonymous thread on this blog - just search by related tags. But shouldn’t the pearl itself be maybe, for consistency’s sake … more cubic? For those who want to play Lego and dolls simultaneously, pink bricks have been produced for girls. And gender play (???) is safe, ahaha. An idolic example from flickr, here below!
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Sorta di buffa allegoria della seduzione, la "Ragazza con l’orecchino di perla" di Lego costituisce una meravigliosa aggiunta all’omonimo thread di qsto blog – v. tag relativi. Ma non dovrebbe la perla stessa essere magari, per amor di coerenza... più cubica? Per coloro che invece vogliono giocare simultaneamente col Lego e con le bambole, sono stati prodotti i mattoncini rosa per le bambine, e il gioco in base al sesso è assicurato, ahaha. Un esempio da flickr, tipo idolo, qui sopra.

Lego art work by udronotto (thx, Moviematica), Lego man from Linda Gavin’s flickr

ah, this is post #400!
* qsto è il post #400!

sabato 17 luglio 2010

IKEAstic


“Icastic” is said of sthg realistic and incisive. Just like this fake, doll-scaled, ultra-detailed IKEA-style room seen on flickr - hence IKEAstic, indeed. As I’m not meringuish or too much Victorian when it comes to styles, I prefer irony and essential lines. Say, like the minimalist architecture of Brinca Dada’s doll houses, although the manufacturer didn’t respond to my admirative email.


Dicesi “icastico” di qualcosa che sia realistico e incisivo. Come qsta falsa stanza stile IKEA, in scala bambolare e dettagliatissima vista su flickr – da qui IKEAstica, davvero. Visto che non sono meringhista o vittoriana quando si tratta di stili. Prediligo l’ironia e le linee essenziali. Diciamo, tipo l’architettura minimalista delle case per bambole di Brinca Dada, nonostante non abbiano risposto alla mia mail ammirativa.

X Brinca Dada, thx Moviematica and yr new blog

venerdì 16 luglio 2010

A doll cultu(r)al post


Don’t be surprised about connections between dolls and religions - they are innumerable. Just think of concepts as “icon”, “cult”, “goddess”, “sacred/dissacration/consacration” just to name a few, found in both environments. So you might be curious to learn that a friend of mine created a OOAK - and almost religiously correct - Ken doll studying to become a rabbi, while a Rabbi Barbie already existed in a limited and private number of samples; or that another collector and OOAKer creates Saints Barbies directly inspired to him by sacred art as seen in catholic churches, museums and little holy pictures. Not to mention the Pope-doll or nun dolls or Jesus Christ action figure I’ve written about many many posts ago. Ergo, this post is just part of a longer and deeper thread, in a fully dollcultu(r)al spirit.
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Non c’è da sorprendersi delle connessioni tra bambole e religioni – sono innumerevoli. Basti pensare a concetti come “icona”, “culto”, “dea”, “sacro/dissacrazione/consacrazione” solo per nominarne alcuni che ricorrono in entrambi i contesti. Potrebbe allora essere curioso venire a sapere di un’amica che ha realizzato un Ken OOAK, anche abbastanza religiosamente corretto, che studia da rabbino, mentre il suo omologo versione Barbie già esisteva in un numero limitato e privato di esemplari: o che un altro collezionista e OOAKer crea Sante Barbie direttamente ispirate dall’arte sacra come la si vede nelle chiese cattoliche, nei musei o sui santini. Per non dire del bambolotto-Papa o delle bambole monache o della action figure di Gesù Cristo di cui ho scritto molti molti post fa. Perciò qsto post altro non è che parte di un thread più lungo e più profondo, in pieno spirito dollcultu(r)ale.

lunedì 12 luglio 2010

Pool cool


Heat. Heat. Heat. Vinyl dolls are melting, too. And the swimming pool scene has its own Zeitgeist. Please enjoy the vintage Barbie pool party from the seventies and more or less the same dolls in a wider space now from flickr. Then pass to our human scale with a selection of videos and pics where a swimming pool is a very part of the story!


Caldo. Caldo. Caldo. Anche le bambole si sciolgono. E la scena della piscina ha il suo proprio Zeitgeist. Pregasi godere l’autentico Barbie party a bordo vasca degli anni ’70 e più o meno le stesse bambole in un più ampio spazio piscinario contemporaneo, da flickr. Per poi passare alla ns scala umana con una selezione di video e immagini dove una piscina è mooolto parte della storia!

sabato 10 luglio 2010

Critical viewer!

Barbie’s true tears on this ad promoting LeiTV, broadcasted by RCS, one of the major Italian publishing groups. The tagline reads “No woman will ever be the same”, meaning (let me interpret) that even Barbie the plastic queen, the hollow girl, would feel moved and engaged by the intelligent, smart, involving contents of this women’s TV channel. What LeiTV campaign actually does – knowingly, I hope - is therefore transforming Barbie in a judgmental reader, a savvy viewer, a symbol of the expected audience.


Vere lacrime di Barbie in qsto annuncio promozionale di LeiTV, canale prodotto dal gruppo editoriale RCS. Il testo “Nessuna donna sarà più la stessa” intende che perfino Barbie la regina di plastica, la ragazza vuota, si sentirà commossa e impegnata grazie ai contenuti intelligenti, svegli, coinvolgenti di qsto canale televisivo al femminile. Ciò che la campagna pubblicitaria di LeiTV fa – spero consapevolmente - è quindi trasformare Barbie in una lettrice dotata di senso critico, una spettatrice avveduta, un simbolo del pubblico atteso.

Thx, T!

venerdì 9 luglio 2010

Bugs for Ladies


Insect-brooch collection for a shopping spree or just a willing whimsy. My Sfrancie has a bug as a pet. * Collezione di spille-insetto per abbuffata comprereccia o calcolato capriccio. La mia Sfrancie ha un coleottero come cucciolo.

Attraction despite imperfection


What makes a body attractive? Does perfection exist? Is it the same for people who are different by age, gender, sexual orientation, culture? I’m not discriminating human body against doll body, which is definitely relevant to me in this blog. I’m just inviting you to get involved in exploring yr idea of attractiveness with bodyLab, an Australian non-for-profit University-based project. You’ll be asked to rate neutral male or female avatars, how many you want, instinctively.
“bodyLab researchers recognise that there can be much more to human attractiveness than one, or a small number of measures, can capture and we are trying to understand how all the traits that make up a body combine to influence attractiveness.
In March 2010 we started with a population of 120 female bodies, and we have just added a similar population of male bodies. We propose to refresh the population every month, using the most attractive bodies as “parents” for the next generation. The bodies are always evolving, so come back each month and see what’s new.”

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Cosa rende un corpo attraente? Esiste la perfezione? È uguale per persone che sono differenti per età, genere, orientamento sessuale, cultura? Qui non sto discriminando tra corpo umano e corpo di bambola, che pure è rilevante per me in qsto blog. Vi invito solo ad esplorare la vs idea di attrattività con bodyLab, un progetto di ricerca australiano, non profit, nato nell’Università del New South Wales. Dovrete valutare degli avatar neutri, maschili o femminili, quanti volete, istintivamente.
“I ricercatori di bodyLab riconoscono che riguardo all’attrazione umana possa esserci molto di più di ciò che una misura, o un piccolo numero di misure, riescano a cogliere; perciò stiamo tentando di capire come tutti i tratti che compongono un corpo possano formare la combinazione che influisce sull’attrattività.

Nel marzo 2010 abbiamo iniziato con una popolazione di 120 corpi femminili, e abbiamo aggiunto un’analoga popolazione di corpi maschili. Ci riproponiamo di aggiornare la popolazione ogni mese, utilizzando i corpi più attraenti come “genitori” della generazione successiva. I corpi sono in continua evoluzione, perciò tornate a vedere ogni mese cosa c’è di nuovo.”


Thx, Laura R.

domenica 4 luglio 2010

Undoll

Yotaro is a baby simulator. More exactly, a robotic baby simulator with an interactive screen for a face. Intended to teach people about childcare, basically the evolution of a training doll, Yotaro is allegedly more sophisticated and therefore didactically more useful. Because Yotaro reacts to user. In my opinion it’s a sad, freezing experiment – Yotaro is the undoll, the non-doll, neither a gadget or a curiosity. Looks like somebody never seen or cuddled a newborn in their life.


Yotaro è un simulatore di bambino. Più esattamente, un simulatore di bambino robotizzato con uno schermo interattivo al posto della faccia. Inteso per insegnare ad adulti come prendersi cura di un neonato, in pratica l’evoluzione di un bambolotto per addestramento in puericultura, Yotaro si suppone sia più sofisticato e pertanto didatticamente più utile. Perché Yotaro reagisce all’utente. A mio parere è un triste, raggelante esperimento – Yotaro è la sbambola, la nonbambola, non un gadget né una curiosità. Quasi come se qlcuno non avesse mai visto o coccolato un neonato in vita sua.

+ about Yotaro, here

sabato 3 luglio 2010

Co-creating collections


Co-creating (= creating together) is also interestingly performed in fashion dolls world. Even more interestingly, when the creator or manufacturer interacts with some of his most influential fans to basically hand-produce sthg new in a very limited edition. It is exactly the case with Fashion Doll Agency’s Kaori “Indigo”: the original French doll by Nunzio Carbone has been given an outfit featuring leggings and hand-knitted sweater by Emma Gilardi + bag and belt by Madcix. So, not an industrial process to maximize profits, but rather an experience to liaise different roles in the collectors’ community.
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La co-creazione (= creare insieme) è praticata in modo interessante anche nel mondo delle fashion doll. Ancor più interessante, quando il creatore o produttore interagisce con alcuni dei suoi fan più influenti per realizzare praticamente a mano qlcosa di nuovo in un’edizione molto limitata. È proprio il caso dell’ultima nata di Fashion Doll Agency, Kaori “Indigo”: la bambola originale di Nunzio Carbone è stata vestita e accessoriata con maglioncino fatto a mano e leggings di Emma Gilardi + borsa e cintura di Madcix. Non un processo industriale per massimizzare i profitti, ma più che altro un’esperienza di legame tra diversi ruoli nella community dei collezionisti.

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