martedì 17 novembre 2009

Think 1:6, live 1:1









I happen to meet a lot of doll collectors, and consequently I get to know many sentimental, professional, artistic facets of their passion. There is a 1:6 world interlaced to the corresponding 1:1 reality. I’ll share with you a conversation with Patrizio Cipriano from Rome, who talks about his fashion creations for dolls using life size marketing concepts AND want to invite you to learn more about Noemi Israel’s private Barbie collection exhibited in Trieste with the additional feature of a lecture she delivered in her multiple role of writer, playwright and Barbie collector.

Patrizio Cipriano’s fashions, see below (Italian only)
Noemi Israel’s exhibition and lecture (Italian only)
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Che lo voglia o no, incontro un sacco di doll collectors e di conseguenza vengo a conoscere molte facce sentimentali, professionali, artistiche della loro passione. C’è un mondo in scala 1:6 intrecciato alla realtà in scala 1:1. Voglio condividere qui una conversazione con Patrizio Cipriano di Roma, che parla delle sue creazioni per bambole usando il linguaggio di marketing dei prodotti in scala umana E ACCANTO voglio invitarvi a scoprire Noemi Israel, che a Trieste ha messo in vetrina la sua collezione di Barbie e ha tenuto una conferenza nel suo ruolo multiplo di scrittrice, drammaturga e collezionista di Barbie.

Patrizio Cipriano, v. sotto
Mostra e conferenza di Noemi Israel, cliccare i link

D: raccontati in max 100 parole
P: Mi chiamo Patrizio Cipriano, sin da quando ero bambino ho sempre avuto la passione per la moda e la sua immagine comunicativa, dopo essermi diplomato come stilista ho intrapreso questa carriera. Dal 2002 ho iniziato a collezionare Barbie arrivando poi a frequentare le convention, sino ad iniziare da poco tempo a creare abiti per fashion dolls; il mio primo debutto Rimini 2008.
D: perché crei vestitini e cosa/quale bambola ti ispira maggiormente
P:
Vestitini perché mi diverte poter presentare delle collezioni moda “in miniatura” prosegue sempre il mio campo su scala ridotta, ma in maniera più “light”, più divertente, perché è rivolto per un sogno di bambola!
Mi entusiasma vedere collezionisti che apprezzano i miei abitini, facendoli indossare alla propria Doll preferita! Sono adattabili per diverse fashion dolls su un’altezza di 30 cm circa. (Barbie, Fashion Royalty, Dynamite, ecc...) La bambola che mi ispira maggiormente è Barbie ed il suo sorriso.
D: interessante, li produci in pochissimi esemplari. Vuoi dirci perché?
P:
Mi piace poter dare una certa esclusività su certi abitini, un numero limite, per poter offrire ai collezionisti dei modellini un po’ più di “nicchia”. Per la fiera di Rimini 2009 ho presentato anche il mio primo “Pezzo Unico” dal nome “Dark Rose”, ogni abito ha un nome. Tutti gli abitini dal prototipo per esposizione alle ricopie per la vendita e le loro confezioni sono tutti “interamente” fatti da me, diventa anche una questione di tempo limitato a disposizione.
D: interessante 2 - curi molto l'allestimento del banco. E' un elemento distintivo, istintivo (o entrambi)?
P:
Lo considero come un “dovere” verso i collezionisti che vengono a visitare le fiere, perché il giorno della fiera delle Fashion Dolls è un giorno di sogno, ed un banco ben allestito con fantasia aiuta di più a sorridere ed a fare dimenticare il tram tram quotidiano. Oltre a questo, per me è anche un vero piacere creare un allestimento, rende più leggibile e chiaro ciò che si propone.
D: dove sta andando secondo te il collezionismo?
P:
Ad un fenomeno sempre di più “personalizzazione” delle proprie bambole, a volte secondo me cercando di riversare un po’ eccessivamente la vita reale su di loro. E questo è un po’ un errore perché le bambole devono farci sorridere e sognare, facendoci allontanare da certi stress quotidiani per alcuni momenti. Bisogna viverle in maniera più divertente.
D: quale bambola suggerisci di tenere d'occhio!
P:
Non mi sento di dare suggerimenti in merito perché ogni collezionista ha dei propri gusti personali, riferendosi alle diverse tipologie di bambola, l’unica cosa cui mi sento di suggerire è quanto detto prima, cioè di vivere la propria collezione di bambole in modo più light, divertendosi molto con loro!

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